[Blades in the Dark] Quanto essere ligi all’ambientazione?

Una delle difficoltà che ho riscontrato durante la mia prima partita è stato rispettare il setting a seguito di decisioni che andavano prese; nel senso che durante la partita, mi sono dovuto andare a leggere il manuale premendo control + F per cercare cose, ecc.

Per esempio: i nostri hanno operato un rapimento a charterhall per conto delle fioche sorelle; un riconciliato che si era infiltrato nell’amministrazione del consiglio cittadino, l’unico a conoscenza di un pozzo spirito particolarmente cazzuto che le streghe vogliono utilizzare per i loro scopi. Finisce il colpo… E a chi cavolo devono darla la decima? Durante la partita mi sono messo a rileggere le pagine di charterhall e mi ha solo confuso maggiormente. Abbiamo risolto che i riconciliati sono la fazione danneggiata, mentre il consiglio cittadino è il boss a cui dare tributo, ma c’è voluto un po’.

All’inizio poi cercare di essere lucido nel distribuire lo status iniziale è stato un incubo. Ho risolto seguendo il legame di alleanze/inimicizia delle fazioni: i nostri hanno un laboratorio alchemico, quindi hanno status con le fioche sorelle, nemiche dei guardiani di spiriti che quindi hanno -2 coi nostri, bla bla bla. Ma è stata dura navigare nel pdf anche così.

Quindi la mia domanda è: mi conviene davvero seguire a menadito il setting? Non faccio prima a inventarmi di sana pianta le fazioni? O i dettagli e le insinuazioni fatte sono così ben congegnati che germoglieranno in situazioni così interessanti da valere la pena sopportare questa fase iniziale?

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Puoi essere ligio quanto vuoi. Io, di solito, vado a rileggermi le fazioni, anche con i giocatori al tavolo, e poi decidiamo assieme. Quando mi è capitato di “sbagliare” non è mai stato problematico e, anzi, è John stesso a dirti di rendere tua Doskvol. Quindi, poche seghe e, se volete, andate a naso.

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Concordo con Daniele. La mia esperienza al tavolo è tipo 50-50: metà delle fazioni sono sempre abbastanza simili a quelle di Harper, metà sono invece inventate di sana pianta.

C’è anche da dire che il gioco all’inizio ti spiazza perché ha mille fazioni e distretti. Poi giocando ti accorgerai che in maniera naturale i giocatori tenderanno ad andare verso 4-5 di loro che svilupperete, mentre altre verranno totalmente ignorate.

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Infatti: io leggo le cose che mi servono, quando mi servono.

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azzz… ho comprato il manuale in italiano (pdf inglese lo avevo ma mai avuto voglia…) 3 giorni fa… ma tra il Thread dove Daniele dice che per fare Banda e Pg possono arrivare a volerci 3 sessioni e ora questo con mille regole e fazioni… mi sto scoraggiando…
Non vorrei essere ormai abituato a roba molto meno crunchy e molto più slitta…
mmmmm… qualcuno che mi racconta di come fluisce facile e leggero il gioco?

Quando hai imparato a giocarci, sì. Io lo preferisco di gran lunga a giochi sulla carta molto più facili. Oltre al fatto che io odio fare preparazione e qui ne faccio pochissima ogni dieci sessioni circa.

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Quando lo assimili, Blades ti lascia come meno buchi di DW, per dire; io lo trovo ancora più facile da gestire. Sembra più ostico all’inizio ma perché DW è talmente ultra leggero che qualunque cosa a confronto sembra più complicata.

Il vero difetto di Blades è che se non hai mai giocato a un PbtA (e nello specifico AW), alcuni concetti li affronta poco nel manuale (es. ti dice di usare orologi ovunque ma da profano potresti metterci un attimo a capire quando e come usarli). Ma direi che non è il tuo problema Francesco.

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non sono un esperto di bitd ma il problema non è quanto crunch o meno in senso assoluto abbia un gioco, no? La questione è se tutto quel crunch poi è utile e fico durante la partita.

Burning Wheel è uno dei miei giochi preferiti (se non IL) ed è famigeratamente croccantissimo (che bitd è niente in confronto), però ogni singola regola vale la pena di essere imparata e applicata perché ti aiuta, ti guida, ti stupisce, e contribuisce pienamente al creare una bella storia al tavolo.

Sono convinto che lo stesso sia per bitd. E’ pieno di dettagli, ma ogni dettaglio vale la pena di essere affrontato. Che poi è quel che chiedevo riguardo alle fazioni: vale la pena impararle ed utilizzarle? (Risposta: 50/50, usa quelle che ti ispirano e il resto inventa, bene così.) Per la mia esperienza limitata, a livello di regole (anche se ancora non le abbiamo usate tutte, stiamo a un buon 80%, ci mancano tiri di resistenza, traumi e danni, e azioni di downtime), mi sembrano tutte super efficaci e giustificano pienamente l’investimento fatto.

Questo ovviamente con la premessa che ci sia effettivamente tempo ed energie da investire, nell’ambito tipico di un gruppo di gdr. Se devi fare one-shot, non hai tempo di leggerti il manuale, o hai solo un paio d’ore a sessione per cause di forza maggiore, certo, meglio prendere altri giochi.

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