Manifesto de "La Locanda dei GDR"

Per i nuovi utenti, le informazioni qua sotto sono rese obsolete dal Nuovo vademecum della Locanda dei GDR.


Post Originale

Avventori e Avventrici della Locanda,

Avrete notato che nelle ultime settimane abbiamo riconfigurato il forum per facilitare la discussione di una varietà più ampia di giochi che non di quelli strettamente correlati a Dungeon World. Il motivo è che sia io che @danieledirubbo siamo stufi degli spazi di discussione su facebook e volevamo parlare di altri giochi anche qui.

Possiamo considerare questo primo esperimento un successo. Ci proiettiamo dunque verso l’espansione de “La Locanda” come forum generico per parlare di giochi di ruolo e di narrazione. In primis, rinominiamo il forum “La Locanda dei GDR”. La ragione è che semplicemente “La Locanda”, per quanto mi piaccia, è impossibile da cercare sui motori di ricerca. Mi sto attrezzando per fare il cambio anche del nome di dominio e dei loghi ma preferisco fare queste cose con calma.

“La Locanda di Dungeon World”, in onore della vecchia locanda, diventa il nome della categoria dedicata a Dungeon World. Questo gioco rimane di grande importanza per la sua enorme popolarità, per il suo ruolo simbolico, di gioco di approdo, e per la sua enorme accessibilità, e non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarlo.

Slegato da Dungeon World, si crea il problema di stendere una serie di obiettivi e principî del forum: ovvero, perché dovresti venire qui a discutere invece che altrove? Ho deciso di stenderli come se fossero gli obiettivi e i principî di un gioco Powered by the Apocalypse.

L’intesa è che questo non sia un regolamento (odio le regole). Un regolamento dettagliato e cavilloso non verrà comunque letto, e comunque deve essere interpretato da chi lo applica. Questa lista di obiettivi e principî sono varie cose in cui credo e discussioni che vorrei vedere, ma è possibile partecipare al forum anche senza condividerli tutti. Le Linee Guida rimarranno le stesse indicate, eccetto i riferimenti a Dungeon World.

Sentitevi liberi di offrire le vostre critiche e commenti rispetto a questo manifesto. C’è qualcosa in cui non vi riconoscete? C’è qualcosa che manca? Discutiamone.

Obiettivi

  • Fornire uno spazio di discussione relativo ai giochi di ruolo accessibile, ma senza essere soggetto ai comportamenti tossici incoraggiati dai social network;
  • Favorire la creazione di nuovi giochi, e di contenuti e materiale relativi ai giochi esistenti;
  • Divulgare i giochi, e aiutare i nuovi giocatori quando hanno delle difficoltà;
  • Discutere per scoprire.

Principî

La non-community

  • La Locanda non è una community o un gruppo di amici, ma un gruppo di persone che, alla pari, si ritrovano per discutere di un interesse.
  • Non c’è una linea ufficiale o una serie di opinioni promosse dalla Locanda o dai suoi membri.
  • Il contributo di un utente neofita vale uguale a quello di qualcuno che gioca da 20 anni.
  • Gli utenti e lo staff hanno il dovere di automoderarsi per creare lo spazio che desiderano, piuttosto che basarsi su regole rigide.
  • Lo scambio di opinioni è di fondamentale importanza, soprattutto quando diverse e contrastanti (il “libero mercato delle idee”).
  • Nessuna categoria di giochi è appannaggio unico di un gruppo di persone.

La cultura di gioco

  • Cerchiamo sempre di parlare di giocate vere, e di ciò che è avvenuto realmente al tavolo.
  • Al tavolo da gioco e fuori, ci manteniamo aperti, sani e opposti alle prevaricazioni sociali.
  • Il sistema di gioco fa la differenza, e può essere modificato e affinato ai fini di una determinata esperienza.
  • È bene provare le esperienze progettate da altri così come sono, prima di metterci le mani e modificarle.
  • Provare ogni tanto cose nuove, a volte mettendosi anche a disagio per farlo, aiuta ad ampliare i propri orizzonti.

La produzione di giochi e materiale

  • Il gioco di ruolo è un’attività hobbistica e aperta, dove si cerca, prova, e rimaneggia se necessario i giochi per ottenere la ricercata esperienza di gioco.
  • Ci impegnamo per la promozione di materiali e giochi autoprodotti, posseduti dai creatori, e rilasciati con licenze libere e aperte.
  • Affermiamo l’indipendenza artistica sia dei giocatori che degli autori di giochi, e la possibilità di trattare gli argomenti che si vuole come si vuole, previo consenso dei partecipanti.

Quello che opponiamo

  • Rifiutiamo l’elitarismo, la spocchia, lo status, e il culto della celebrità.
  • Rifiutiamo la visione del gioco come prodotto e il collezionismo di manuali letti e mai giocati.
  • Rifiutiamo la separazione tra editore, autore e giocatore, e l’agire degli editori come un filtro tra i giocatori e gli autori.
  • Rifiutiamo il ciclo di hype e consumo attorno alle uscite dei giochi-prodotto, e la pubblicazione di giochi non playtestati.
  • Rifiutiamo la prevaricazione al tavolo e fuori dal tavolo, il gatekeeping di tutti i tipi e da parte di qualsiasi categoria o fazione, e la balcanizzazione degli spazi di gioco e di discussione.
17 apprezzamenti

Io Ci Sono! Mi Piace!

P.S. Si può fare un’eccezione sul “Culto della Personalità” per Ron Edwards?

…scherzo scherzo…

3 apprezzamenti

A parte il typo, secondo me questo punto è tematicamente più appropriato sotto a “La non-community”, visto che mi sembra più legato al rapporto tra gli utenti che alla cultura al tavolo da gioco, o magari l’ho letto male io?

Fa ridere, ma in ogni caso è uno spunto interessante: ho grande rispetto per Edwards, per la sua conoscenza e per il suo lascito, ma se si presentasse qui sarebbe trattato alla pari di qualunque altro utente.

3 apprezzamenti

Sono d’accordo. Nessun culto della personalità.

2 apprezzamenti

Ciao, @thekernelinyellow, l’ho riformulato leggermente come “Al tavolo da gioco e fuori, ci manteniamo aperti, sani e opposti alle prevaricazioni sociali.”. Si fa riferimento alla cultura di gioco, più che alla cultura di discussione.

2 apprezzamenti

quello non è culto della personalità, è pragmatismo.

ho grande rispetto per Edwards, per la sua conoscenza e per il suo lascito, ma se si presentasse qui sarebbe trattato alla pari di qualunque altro utente.

ettecredo, se non fai così ti massacra.

Ho aggiornato i loghi del forum! :slight_smile:

Adesso devo trasferire al nuovo dominio. Con calma si fa tutto.

1 apprezzamento

Sto pensando di aggiornare il manifesto, con l’aiuto di tutti, in base ai precedenti stabiliti nell’ultimo anno e mezzo di conduzione del forum.

C’è qualcosa che manca che pensate sia importante specificare? C’è qualcosa che preferite fosse chiarito?

1 apprezzamento

In realtà non trovo punti del manifesto che a mio parere abbiano bisogno di essere rivisitati. Ad oggi mi sembra che la locanda li segua tutti più o meno spontaneamente.

Ma legato al manifesto (almeno credo) …
Nella suddivisione dei vari argomenti di discussione ci sono 4 sezioni più circoscritte, ovvero Forgiati nel Buio, Propulsi dell’Apocalisse, Antro Old-School, e La Locanda di Dungeon World. Mentre tutti gli altri giochi rientrano in “Giochi e Giocare”.
E’ una suddivisione pragmatica, legata alla disparità tra il numero di discussioni aperte che rientrano nelle prime 4 categorie, e le restanti sporadiche discussioni su altri giochi? Oppure vuole anche essere un biglietto da visita della locanda?
Lo faccio notare perché secondo me entrando nel forum per la prima volta è facile concludere che si tratti di una preferenza collettiva, o di una meggiore concentrazione di giocatori di PbtA, FitD ed Old-school.

Tra l’altro per categorizzare i thread in base al tipo di gioco possono essere utilizzate anche le etichette, che ora come ora sono ridondanti rispetto alla categoria (almeno quelle pbta, fitd, ecc), ma che secondo me potrebbero funzionare ugualmente bene e dare meno quest’idea di “prefereza collettiva” (reale o meno).

Poi magari è solo una mia percezione, allora mi ritiro.

ByBobo

2 apprezzamenti

Io vorrei discutere questo punto, in realtà. Quanto meno vorrei capire meglio cosa si intende e perché l’idea è di opporsi a esso.

2 apprezzamenti

Io metterei “quello [a] cui ci opponiamo”

Però salterei a pie’ pari l’intera sezione… Pare un manifesto del primo Novecento; piuttosto laddove possibile metterei gli opponendi in positivo
Es: vogliamo che i giochi siano oggetto di play testing prima della vendita

5 apprezzamenti

Un messaggio è stato spostato in un nuovo argomento: Scopo delle categorie tematiche

Ciao Carlo, non ho ben capito cosa intendi con “un manifesto del primo Novecento” – non mi sembra una critica molto costruttiva, ma magari puoi spiegarmi meglio la sensazione negativa che stai cercando di desrcrivere.

Non ho anche capito esattamente cosa cambi tra esprimere le cose “negativamente” e “positivamente”. Al tempo le ho espresse in questo modo perché sono problemi che vedo esistere molto chiaramente, e che voglio tenere fuori da questo forum. È semplicemente il modo che mi è parso più naturale.

P.S. Sei d’accordo con il resto del manifesto, in linea generale? Non vorrei cominciare un dialogo per poi scoprire che siamo filosoficamente agli antipodi.

il linguaggio è affine per certi versi al Manifesto del Futurismo, usa una fraseologia simile

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Buffo – l’ho letto, ma una decina d’anni fa. Non è intenzionale. È una cosa negativa?

Di per sé no, ma dipende molto da come viene percepita da una persona l’uso di quella particolare fraseologia (“affermiamo”, “rifiutiamo”, etc). Il Futurismo è spesso associato a un “certo movimento politico degli anni '20” e quindi può provocare un certo disagio.
Io onestamente adoro i manifesti e la loro peculiare forma di espressione

tornando in topic, l’unico punto che mi vede particolarmente critico è la seconda parte di questa frase
sono d’accordo nel non vedere il gioco come prodotto (aborro questo modo di pensare a un gioco), ma sono totalmente a favore del collezionismo che non vedo come intrinsecamente legato al concetto di “prodotto”

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@zeruhur e anche @Matteo_Sciutteri, è un buon punto e merita una risposta più degna di quello che posso fare adesso, magari in un altro thread. Quella frase nacque da alcune discussioni tra me e @danieledirubbo, anche se la sua forma e l’uso della parola “collezionismo” sono assolutamente mie.

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@ranocchio
Non è negativo di per sé scrivere ci opponiamo a etc etc, come ha scritto @zeruhur, però mi dà l’idea di andare a cercar nemici o lo scontro a tutti i costi, solo questo, nonché potrebbe dare la stura ad una becera semplificazione

Per quanto al ribaltamento di paradigma (avrebbe detto non ricordo quale epistemologo) ho tratto idea da una delle possibili esegesi del Vecchio Testamento, ossia trasformare i comandamenti da prescrizioni negative in azioni positive (es: non uccidere - - > difendi la vita)

Quindi, perdonami l’affettatezza ma scrivo dal citofono,

Citazione * Rifiutiamo la visione del gioco come prodotto e il collezionismo di manuali letti e mai giocati.

Potrebbe diventare :
Vogliamo/ci impegniamo affinché i giochi di ruolo non siano meri libri da lettura, ma siamo giocati e vissuti come meritano

O

Citazione * Rifiutiamo il ciclo di hype e consumo attorno alle uscite dei giochi-prodotto, e la pubblicazione di giochi non playtestati.

Tutti i giochi hanno pari dignità, a parità di qualità
Vogliamo che i giochi siano testati prima di essere buttati sul mercato etc

Citazione * Rifiutiamo la prevaricazione al tavolo e fuori dal tavolo, il gatekeeping di tutti i tipi e da parte di qualsiasi categoria o fazione, e la balcanizzazione degli spazi di gioco e di discussione

Il gioco è e rimane un gioco : non deve divenire un’occasione per scatenare conflitto permanente col tuo vicino etc etc

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