Uno sguardo nel buio

Buondì,
mettendo in ordine la libreria salta fuori “uno sguardo nel buio”; non so se ci ne esistano più edizioni, per cui posso solo dirvi che ho un manuale “grosso” con la copertina rigida, e tanti più piccoli, di cui un paio sembrano le regole in versione ridotta, e gli altri sembrano moduli di avventure. Pagine ingiallite, ma ben tenuto ed intatto. Non l’ho acquistato io, è di mio padre, e io non l’ho mai neanche letto, pur sapendo di averlo.
Domanda: vale la pena? Immagino che come sistema sia invecchiato… Bene o male? Vale la pena spenderci tempo giocarlo ancora? Ci sono giochi che possono essere considerati la sua versione odierna, e rendono quello specifico manuale obsoleto? (rimane comunque molto figo in libreria :star_struck:)

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Direi che è un cimelio.
All’epoca, l’editrice EL aveva pubblicato due manuali (base e advanced) e tutta una serie di moduli di avventura in formato “libricino”.
Io qualche manuale ce l’ho ancora in libreria, ma non è invecchiato benissimo secondo me (è figlio di un’epoca un po’ ingenua diciamo).

L’ambientazione però da ragazzo la trovavo interessante (un fantasy nordico un po’ diverso dai Forgotten Realms e compagnia varia).

Tempo fa su Kickstarter hanno lanciato una campagna per creare una nuova edizione, ma non ho idea di come sia andata.

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Ma è quel gioco tedesco degli anni '80?

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Sì, quello. L’editrice EL (quella che pubblicava i Librigame) negli anni 90 lo aveva importato nel suo catalogo (titolo inglese: The Dark Eye, titolo originale: Das Schwarze Auge).

Personalmente non l’ho mai letto, ma so che ha una fama molto buona nella sua nicchia (volevo recuperarlo), sia perché è andato un po’ per i fatti suoi in termini di design (almeno agli inizi)sia perché è uno dei giochi che ha preso più sul serio il concetto di realismo fantastico.

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Io lo ricordo con affetto: l’edizione dell’89 mi ha avvicinato a certi concetti e aveva delle illustrazioni che trovavo bellissime (oltre a spiegarmi finalmente nomi e differenze estetiche tra le armi e armature di vario tipo).
Però il manuale ita era un po’ una presa in giro: senza comprare il secondo manuale (la versione avanzata), avevi pochissimo materiale per giocare (tipo solo 6 nemici) e non c’era scritto da nessuna parte come fare il GM.

Metà librone era un… libro game (avventura in solitario per spiegarti “il mood”) e 1/3 erano schede vuote per i personaggi, le mappe, ecc.

Ecco uno che ha il manuale, ha giocato fino a farlo a pezzi e lo ha ancora nel cuore tanto da aver partecipato al Kickstart (che è andato molto bene).

Uno Sguardo nel Buio edizione EL è invecchiato come regolamento, ma come feeling, ambientazione e presentazione del gioco, ne ha ancora da vendere. Devo ancora vedere la nuova edizione a trent’anni di distanza ma credo che l’approccio “Introduzione Avventura Fantastica” e “Perfezionamento Avventura Fantastica” sia andato perduto.

D&D è ancora peggio da questo punto di vista: con il solo Manuale del Giocatore puoi farti una cornice, lo Starter Set è una presa per i fondelli. Vero che il Perfezionamento era obbligatorio, ma potevi giocare anche con solo l’Introduzione (e fino al 21° livello!). I consigli per il Narratore mancavano, ma siamo nell’epoca in cui… non c’erano: allora i consigli per il narratore (regole mai) erano: fai divertire i tuoi giocatori. Fine. Basta. Il resto lo impari da solo. E non era solo Uno Sguardo nel Buio che funzionava così.
Ma nessun manuale finora uscito è adatto ai neofiti del gioco di ruolo come lo fu Uno Sguardo nel Buio: tutti presuppongono che hai esperienza nei GdR o hai un GM con controc… che è in grado di spiegartelo. Sì. anche Dungeon World cade in questo tema.

Tornate indietro nel tempo, a quando non avete mai sentito parlare di un GdR; leggete le prime tre pagine di un qualsiasi manuale di GdR moderno e le prime tre pagine dell’Introduzione all’Avventura Fantastica. Poi ditemi con quale vi viene voglia di giocare…

Ciao :slight_smile:

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il “problema” nel campo dei gdr non è tanto la voglia di provare, quanto la voglia di continuare :smiley:

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Breve intermezzo: non mi esprimo proprio perché non so nulla di nulla sull’argomento, mi limito quindi a vedere cosa ne salta fuori. :wink:

Qui ci sarebbe da aprire un escursus che non finisce più e quindi lascio perdere. In generale, però, il GdR ha una caratteristica: se ti piace la “prima partita”, continuerai a giocare, provando anche altri giochi. Se la prima partita ti fa schifo, smetterai di giocare con qualsiasi GdR esistente sulla faccia del pianeta.
Uno Sguardo del Buio, Introduzione all’Avventura Fantastica, ti permetteva di “fare quella prima bella partita” senza bisogno del BravoMaster.

Ciao :slight_smile:

È D&D + Rolemaster + la puntigliosità tedesca.
Non lo toccherei nemmeno con un palo di un metro.

Qui in germania va forte. È il fantasy più giocato dopo D&D, e si tiene al passo con esso.
Quando è uscita la 5a edizione di D&D, è ovviamente uscita anche la 5a edizione di Das Schwarze Auge (letteralmente l’Occhio Nero, più che il poetico ma unicamente italiano Sguardo nel Buio :wink: ) … più grosso e complicato che mai!

Se D&D5 è andato evolvendosi (per quanto troppo poco e troppo tardi), invece DSA è rimasto grognard e fiero di esserlo.

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